Le montagne raccontate

Monte Gorzano e Cresta della Laghetta
autore Tommaso


Eravamo seduti in quel bar a brindare con coca-cola , birra e gelato alla fantastica giornata appena vissuta sui Monti della Laga , si rideva e scherzava a fronte di tante meraviglie della natura acquisite . Allora ragazzi , chi la scrive la relazione ? Dai Tommaso , scrivila tu .Bene , mi prendo questo compito e daro' il meglio di me , devo tirare fuori tutto quello che ho dentro , devo riuscire a trascinare il lettore dentro questa giornata e fargliela sentire anche un po' sua .Devo ricostruire i passaggi , rivivere gli scenari ed incastrare bene le parole , ma alla fine penso che mi basta chiudere un po' gli occhi e..............................

Eravamo li', ancora a smaltire le ultime fatiche del Monte Amaro che Doriano lanciava un nuovo sasso : Gorzano , le tre Cime della Laghetta , la Cipollara , cavalcando la Costa delle Troie e scendendo dalla Valle Sacrestia ; acqua , fitti boschi , creste rocciose e vette . Chi viene ? Giorgio DS aderi' per primo seguito a ruota da Luca , Tommaso confermo' la sua presenza quasi immediatamente , non poteva perdersi questo spettacolo . Non eravamo tantissimi ma abbastanza da cominciare a concretizzare il tutto . Appuntamento a Cesacastina alle 06:15 . Ecco che la sera prima ci scrive Fernando ( ovviamente sul forum ) uno nuovo del gruppo : sapete ragazzi , sono in ferie e mi trovo proprio da quelle parti , magari vorrei..............Ciao Fernando , questa e' una favola aperta a tutti , siamo contenti di conoscerti , ti aspettiamo . Classica alzataccia per tutti e chi da est chi da ovest si raggiungeva il luogo dell'appuntamento . Io arrivo con venti minuti di ritardo per aver sbagliato ad un'incrocio e quando becco la comitiva al primo bar , forse l'unico di Cesacastina , e' proprio li' che ci sono le prime sorprese . Al gruppo si erano aggiunti Mauro e Marco . Non ti dico le feste , la gioia d'incontrarsi e di ripetere parzialmente la cordata del M.Amaro . A tutti noi si era aggiunto anche Fernando , il nuovo del gruppo . Ci rimettiamo tutti in macchina per raggiungere il campo sportivo situato appena fuori dal paese e da li' ci saremmo dovuti mettere in marcia . Non riesco a definire la sterrata che ci portava fino al campo ma se non si procedeva a passo di lumaca ci lasciavi tranquillamente il motore. Ma dov'e' sto campo sportivo ? Vabe' , troviamo uno slargo e parcheggiamo li', la voglia di cominciare a camminare si tagliava con il coltello . Fuori dalle auto cominciano i preparativi , chi studia il percorso , chi si riempe di crema protettiva , chi comincia con uno spuntino , chi si chiede dove sia il Gorzano , chi gli risponde che da li' non si vede ma c'e' una cosa che tutti facciamo quasi fosse un rito : scattare foto a iosa , alla Laghetta e alla sua fantastica cresta , ai folti boschi tutt'intorno , al Gran Sasso , all'Intermesoli e al Corvo mentre si apriva una specie di dibattito sull'identita' del Monte di Mezzo . Alla fine mi sa che aveva ragione Mauro . Perfetto , tutti in marcia e una cosa l'abbiamo scoperta subito : il campo da calcio era proprio li' dove avevamo parcheggiato le auto , ci era sfuggito perche' era senza porte e con dentro un bel po' di pecore . No no , non stavano disputando una partita , stavano semplicemente cibandosi , e poi non c'era nemmeno la pecora arbitro . Ad un certo punto Marco , con il suo occhio clinico nota un piccolo segnale di svolta : ragazzi dobbiamo salire per di qua . Si trattava di prendere di petto una bella scorciatoia che era si' ripida e sotto il sole ma che ci avrebbe fatto guadagnare quota , tempo ed ombra . Ed e' proprio all'ombra di alcuni alberi che facciamo la prima sosta per recuperare energie . Intanto dal fondo dell'enorme bosco sotto di noi giungevano le prime note di un torrente che anche senza vederlo ci sembrava fantastico . Riprendiamo a camminare , usciamo dall'ombra , il rumore dell'acqua si faceva sempre piu'forte e ci guidava , ci guidava fino a ritrovarci sulla sua sponda . Eravamo arrivati alle Cento Fonti , un vero spettacolo della natura . A quel punto e' successo di tutto , ognuno manifestava la propria emozione in modo diverso : Fernando ha scartato l'ennesima barretta energetica , ne aveva gia' fatte fuori una quindicina , Tommaso ha tirato fuori caffe' e cantuccini come suo solito , Mauro saltellando e con la compatta in mano gridava in chiaro accento romanesco : daie daie che ve metto tutti su you tubbbeeee , Giorgio DS continuava a spalmarsi crema protettiva incurante del fatto che il sole lo stava colpendo da dietro , il pomeriggio aveva i polpacci cosi' roventi da poterci cuocere due belle fiorentine , Luca che sognava le grandi praterie del Nord America , Marco , vabe' , Marco e' uno dell'avanguardia e gia' era proiettato sul Gorzano pronto a fare il suo bel timbro di vetta per l'eventuale fattura , Doriano si e' cammuffato da salmone risalendo un bel tratto di torrente sfruttando delle pietre a pelo d'acqua ma sempre con la sua compatta in mano perche' una cosa e'certa : Doriano riesce a dare vita , forma e colore a tutto cio' che passa inosservato , da un ramo ad una roccia , da un'insetto ad un'abbraccio . Dopo questa grande festa ci toccava arrampicarci per raggiungere la Costa delle Troie . Tutte le imprecazioni per quella salita volgevano al nome stesso della costa , salita che in alcuni punti presentava passaggi anche di I grado . Bene , ci troviamo in cima  , adesso e' solo una lunga e graduale salita verso il Gorzano , cima che tra l'altro non vedevamo ancora . Durante il grande trekking sulla Costa delle Troie il mio cappellino , nero , era diventato punto d'attracco e scambio merci di tutte le mosche della zona , ne avevo cosi' tante posate sul cappello da ispirare Mauro per un'eventuale filmato da caricare indovinate un po' dove ? Ma gli chiedevo io a ste stupidine : ma perche' non avete scelto il cappello di Doriano , bello , bianco e spazioso , con quel contorno che poteva farvi da balconata con tanto di solarium ? Sarebbe stata una crociera fino al Gorzano , no , invece hanno scelto il mio , stretto e a strapiombo , vattele a capire ste mosche ! Luca ci faceva notare la nostra progressione particolare e cioe' a ventaglio , come quando si attaccavano le diligenze nel vecchio Far West, ma dopo un po' il ventaglio si e'sfaldato , Marco e Luca non si vedevano piu' , Doriano era diventato un puntino , Giorgio DS era a meta' tra loro e noi , ma si' noi , quelli delle retrovie , io Mauro e Fernando , ancora li' a parlare ,ridere e scherzare , tanto non c'e' fretta , prima o poi saremmo arrivati anche noi ed infatti ecco il Gorzano che ci sbuca davanti con tutto il resto della truppa , sdraiati al sole che sembravano stare gia' al caffe'. Gli abbracci e le strette di mano ,la pace ed il panorama a 360° , emozioni che erano frutto della fantastica compagnia che c'era lassu' quella mattina , ancora una vetta insieme . Tra le tante cime famose forse le piu' belle viste dal Gorzano erano Pizzo di Moscio , Cima Lepri e Pizzo di Sevo , una di fianco all'altra , difficilmente ne senti parlare ma quando le hai di fronte fanno un certo effetto , chissa se prima o poi............Benissimo , dopo esserci rifocillati a dovere e fatto le foto di vetta continuavamo la nostra marcia , in discesa verso la sella tra il Gorzano el'anticima nord della Laghetta dove proprio un laghetto fu motivo di un'altra tappa rinfrescante . L'anticima nord e' nostra dopo appena 20 minuti di cammino . Dalla nord c'era una cresta che ramificava ad ovest verso valle , era la via che portava alla Cipollara ,una cima di tutto rispetto, una cresta molto particolare, c'era da scendere e poi tornare su, ne valeva proprio la pena.Tutto il gruppo ha fatto questa deviazione , tutti tranne Tommaso , lui ha bisogno di vivere la montagna anche un po' a modo suo , li ha aspettati li', fermo sull'anticima nord . Dopo una quarantina di minuti eccoli di ritorno , sara' stata l'unica volta che mi trovavo in un posto prima di Marco , Luca , Doriano etc.etc .Con un continuo saliscendi di cresta siamo poi passati per la Cima della Laghetta e per la sua anticima Sud gustandoci i bellissimi panorami che a sinistra davano sulla vallata che ci separava dalla Costa delle Troie e a destra sullo spettacolare lago di Campotosto . Era giunto il momento di lasciare la lunghissima cresta e buttarci giu' per la valle Sacrestia . Qui si vedeva che avevamo ormai preso padronanza del territorio , ognuno prendeva si fa per dire la strada che voleva. Ci siamo ritrovati dove nasceva un corso d'acqua, meno male, ci voleva proprio, erano gia' due ore che non ci docciavamo. Scorreva e scorrevamo su lastre di pietra cosi' ben poggiate che sembrava , disse bene Luca , di camminare su di un marciapiede . La prossima escursione , dove sia sia , senza tutta quest'acqua che ti cammina a fianco come fosse un compagno , insomma , sara' dura . Dopo tanti andiamo di la' , ma no si va per di qua e guardate che vi state sbagliando giungiamo alla fine , alle cento cascate trovate quella mattina , l'anello si era chiuso . Comincia il momento del relax , della spensieratezza , del cominciare a parlare di tutto , delle prossime uscite . Giorgio DS per primo si toglie scarpe e calzini immergendo i piedi nell'acqua cristallina del ruscello ( cristallina lo era prima ) , lo segue a ruota Doriano che cerca di tenere i piedi fermi in un punto dove l'acqua sbattendo contro delle pietre creava una specie di idromassaggio , ma niente , era troppo fredda , ha preferito come Giorgio un punto d'acqua ferma , Marco non e' rimasto a guardare , via giu' pure lui con i piedi a mollo . Ecco , da quel punto in giu' tutta la fauna acquatica del torrente aveva cessato di esistere . Luca e Tommaso stuzzicando cantuccini ( ma va? ) parlavano di calate in corda doppia e nodo prusik , Mauro e Fernando continuavano le loro riprese con dei ciak si gira da veri professionisti .Ci ributtiamo nel bosco e dopo meno di un'ora fra pezzi di sterrata e scorciatoie giungiamo alle auto , solo io e Marco non ci siamo fatti scappare l'ultima fonte , per un'ultimo rinfresco , per un ultimo saluto a quell'acqua che ci aveva accompagnato per quasi tutta la giornata.Ultima tappa il bar , il resto lo sapete gia', e si', perche' si e' chiuso anche  l'anello del racconto e cosi' come siamo arrivati, cosi' ce ne torniamo, chi ad est chi ad ovest si torna nelle proprie case . Adesso bisogna voltare pagina, e come nella roulette di un casino bisogna rilanciare la pallina e vedere dove va a finire , e gia' , perche' si tratta di un'altra partita , sempre con gli stessi giocatori con l'unica differenza che qui si e' tutti vincitori . Il ricordo della Laga , quello si' che rimane , si comprime e va ad infilarsi in quell'enorme archivio che e' la mente e tutte le volte che vorrai sorridere non devi fare altro che tirarlo fuori .    

A presto.                

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